No ai fondi europei per i progetti di sei città polacche che si sono dichiarate “zone libere da LGBT”. La decisione è stata presa dalla Commissione europea che ha fatto sapere che nessun fondo sarà elargito a chi non rispetta i criteri di uguaglianza. “I valori e i diritti fondamentali dell’UE devono essere rispettati dagli Stati membri e dalle autorità statali- ha scritto su Twitter il commissario europeo per l’uguaglianza, Helena Dalli, a commento della decisione-. Questo è il motivo per cui sono state respinte sei domande di gemellaggio di città che coinvolgono autorità polacche che hanno adottato risoluzioni anti LGBTI.
Le città, i cui nomi non sono stati resi noti, avevano chiesto di aderire al programma di gemellaggio dell’Unione europea , che collega le città “per garantire relazioni pacifiche” e “rafforzare la comprensione e l’amicizia reciproche” tra i cittadini europei, e avere accesso, oltre a scambi economici e culturali, anche a un finanziamento fino a 25.000 euro. Le loro aspettative saranno però deluse, perché la Commissione ha fatto sapere di non avere intenzione di rendere i suoi programmi accessibili a chi pratica forme di discriminazione.
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